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Dic
13

Recensione del nuovo album di Laura Pausini, Io canto

Visto che Natale si avvicina e le idee sui regali da fare scarseggiano sempre, ho deciso di dedicare alcuni post (di cui questo è il primo) per recensire gli album musicali di recente uscita che mi sono piaciuti particolarmente e che vi consiglio di acquistare/regalare!

La prima recensione è dedicata a Io canto, il nuovo album di Laura Pausini: la cantante italiana più amata all’estero ritorna sulle scene musicali per comunicarci che ha ancora voglia di cantare, con un album di famose cover italiane.

Con Io canto, Laura Pausini intraprende dunque un percorso fra le più belle canzoni della musica italiana, come il primo singolo estratto dall’album intitolato Io Canto un vecchio successo di Riccardo Cocciante del 1979.

Il nuovo album di cover è principalmente composto di ballate, dove l’artista ci mostra tutta la sensibilità  della sua voce. Nello stesso tempo, la Pausini si avvale di famosi colleghi del calibro di Juanes, nella traccia Il mio canto libero e di Tiziano Ferro in Non me lo spiegare, ma anche di Johnny Hallyday nella cover Come il sole all’Improvviso di Zucchero. Fra le altre magistrali interpretazioni menzioniamo Spaccacuore di Samuele Bersani, Anima fragile di Vasco e a simbolica chiusura dell’album Strada facendo di Claudio Baglioni. Interpretata stupendamente, a mio giudizio, Nei giardini che nessuno sa, grande successo di Renato Zero.

Ecco la tracklist completa:

  1. Io canto
  2. Due
  3. Scrivimi
  4. Il mio canto libero (duetto con Juanes)
  5. Destinazione Paradiso
  6. Stella gemella
  7. Come il Sole all’improvviso (duetto con Johnny Halliday)
  8. Cinque giorni
  9. La mia banda suona il rock
  10. Spaccacuore
  11. Anima fragile
  12. Non me lo so spiegare (duetto con Tiziano Ferro)
  13. Nei giardini che nessuno sa
  14. In una stanza quasi rosa
  15. Quando
  16. Strada facendo

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Dic
04

Copyright o copyleft? Creative Commons!

Una delle prime dispute nate sul valore culturale di Internet è stata quella tra i difensori del diritto d’autore (che si richiamano alle singole normative degli Stati per individuare, in ogni creazione dell’ingegno, un’opera protetta commercialmente e/o intellettualmente) e i fautori del copyleft che invece propugnano per Internet la possibilità  di far circolare liberamente le idee (e le opere).

Vediamo qualche dettaglio su queste due licenze:

  • Il copyright (termine di lingua inglese che letteralmente significa diritto di copia) è una forma di diritto d’autore in uso nel mondo anglosassone, in tempi recenti sempre più prossimo a divenire sinonimo del diritto d’autore vigente in Italia. àˆ solitamente abbreviato con il simbolo ©.
  • L’espressione inglese copyleft, gioco di parole su copyright, indica un tipo di licenza libera per la quale, pur garantendo le libertà  previste dalla definizione, vengono imposte delle restrizioni sul rilascio di opere derivate in modo tale da far sì che queste si mantengano sempre libere, generalmente sotto la stessa licenza dell’opera originale. L’espressione copyleft, in un senso non legale, può essere vista come il contrario di copyright, perchà© priva l’autore dell’opera di alcuni suoi diritti e li cede all’utente. Naturalmente, è l’autore stesso che decide di usare questo tipo di licenza e quindi è lui stesso che decide di perdere alcuni suoi diritti.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea? “Non è possibile una mediazione tra le due posizioni?”. Più o meno, è il ragionamento che sta alla base del progetto Creative Commons (CC), un’organizzazione non-profit nata negli Stati Uniti nel 2001 da Lawrence Lessing, la cui sede è nella prestigiosa Stanford Law School e che vive grazie all’impegno di esperti di informatica e di diritto. E’ una licenza definita come share alike (condividi allo stesso modo), ovvero una licenza copyleft parziale (o non completa): essa si propone di offrire una protezione più flessibile alle opere di ingegno tutelate dal diritto d’autore e contemporaneamente di favorire la diffusione di contenuti creativi attraverso strumenti di facile e libero utilizzo. Per facilitarne la diffusione e massimizzarne l’efficacia giuridica in altre giurisdizioni, Creative Commons ha lanciato l’iniziativa International Commons (iCommons) che ormai coinvolge decine di paesi e consiste, in una prima fase, nella traduzione e adattamento delle licenze alle giurisdizioni nazionali. Per l’Italia, il progetto è seguito da un gruppo di lavoro coordinato da Marco Ricolfi dell’Università  di Torino, a cui si sono affiancati, per gli aspetti tecnici, ricercatori dell’Istituto di Elettronica e Ingegneria dell’Informazione e Telecomunicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IEIIT-CNR) con sede al Politecnico di Torino. Le licenze italiane sono state presentate nel dicembre 2004, due anni esatti dopo l’introduzione delle CCPL originali, e sono disponibili su www.creativecommons.org e sul sito italiano www.creativecommons.it

Le “CC” sono pensate per differenti discipline intellettuali quali la musica, la cinematografia, la fotografia, la letteratura e la produzione generica di testi o di altri contenuti creativi; attenzione, però, su un punto molto importante: offrire il proprio lavoro sotto la licenza Creative Commons non significa cedere il proprio copyright, ma soltanto offrire alcuni diritti a condizioni ben definite che liberano in parte i diritti che proteggono le opere creative, permettendone una migliore distribuzione e diffusione senza togliere la paternità  o altri diritti a coloro che le hanno create.

Ecco i dettagli delle Creative Commons Public Licenses (CCPL) italiane (versione 2.5):

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Dic
01

Giornata mondiale per la lotta all’Aids

Oggi, 1° dicembre, come ogni anno, si rinnova l’attenzione su scala mondiale al problema Hiv/Aids che oramai colpisce quarantadue milioni di persone nel mondo. Una diffusione rapida in nuove regioni finora sfuggite al virus, come l’Europa orientale. L’Africa devastata e, nel prossimi cinque anni, una minaccia incombente sull’Asia.

L’istituzione più importante a livello internazionale nella lotta all’Aids è l’UNAIDS (Joint United Nations Programme on Hiv/Aids) che, dal 2004, ha adottato lo stesso slogan per celebrare questa data: “STOP AIDS. KEEP THE PROMISE” che durerà  fino alla fine del 2010, anno in cui si dovrebbe “misurare” quanto è stato raggiunto in riferimento alla “Dichiarazione per l’Accesso Universale ai trattamenti nella risposta mondiale per la lotta contro l’Hiv/AIDS”.

Benchà© lo slogan sarà  lo stesso da qui al 2010 ogni anno vi sarà  una nuova parola chiave che indicherà  il focus dell’anno. Per il 2007 la parola chiave è “ACCOUNTABILITY“: UNAIDS ha puntato il dito verso questi soggetti “forti” e mette in primo piano la “RESPONSABILITà€” (Accountability), intendendo la responsabilità  di chi può fare la differenza nella risposta contro la pandemia, non quella del singolo individuo.

Per sostenere la LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), dal 1° al 10 dicembre, invia un sms al numero invia 1 SMS al costo di 1 euro al numero 48587 dal tuo telefonino (per clienti TIM, Vodafone e Wind) o da telefono abilitato agli sms (per clienti Telecom Italia). Puoi donare 2 euro da rete fissa con la chiamata vocale (per clienti Telecom Italia). Aiuterai, così, la LILA a realizzare il Progetto Counselling.

Aids

Nov
30

Installare programmi ne La Fonera usando ipkg

Ho scoperto un interessantissimo sito dove è possibile trovare una raccolta di programmi precompilati ad hoc per essere installati ne La Fonera. I package sono disponibili a questi url:

La procedura da seguire per installare programmi è questa:

  • loggartevi via ssh a La Fonera (per accedere via ssh al router dovete eseguire l’hack descritto in questo articolo e quest’altro)
  • inserite ‘src rogue http://fon.rogue.be/lafonera‘ come repository in /etc/ipkg.conf
  • per aggiornare la lista di programmi disponibili date il comando # ipkg update
  • per visualizzare la lista di pacchetti disponibili date il comando: # ipkg list

Buon divertimento :-)

UPDATE DEL 02/12/2006

Attenzione, sembra che alcuni utenti abbiano avuto problemi installando/disinstallando programmi con ipkg con un conseguente danno al filesystem de La Fonera. Io mi sono cimentato nell’installazione di un programma e fortunatamente non ho avuto alcun problema, però vi consiglio di evitare, almeno fino a quando la situazione non si chiarisce, l’uso di ipkg.

Nov
30

La Fonera: nuovo hack per il firmware 0.7.1r1

Ricordate l’hack che permetteva di accedere via ssh a La Fonera di cui ho parlato qualche post fa?

Se avete provato ad aggiornare all’ultima versione del firmware disponibile sul sito Fon, ovvero 0.7.1.1 (upgrade che vi consiglio di fare, visto che che introduce parecchie novità : l’italianizzazione, la possibilità  di fare port forwarding, un’interfaccia più curata e la correzione di qualche baco), avrete notato che la porta ssh risulta di nuovo inaccessibile dall’esterno.

Riprovando di nuovo l’hack proposto nell’articolo precedente, nella speranza che potesse funzionare anche con questa versione del firmware, vi sarete accorti che purtroppo non funziona, ma ho una buona notizia da darvi: c’è un modo di riaprire la porta ssh anche con questa versione del firmware!

Ricordate i file che avevo creato per voi, ovvero step1.html e step2.html? Bhè, dobbiamo dargli una piccola ritoccata: ecco i nuovi file già  pronti per il download (clickate sul link e salvate la pagina che vi si apre sul vostro desktop):

file1.html

.. assicuratevi di essere connessi via wireless alla vostra rete Fon privata (se è la prima connessione al router, la chiave WPA è il numero seriale), avviate il browser su questa pagina html, clickate su “SUBMIT”, inserite username e password del router quando richiesti ed aspettate qualche secondo (fino a quando non vi appare l’interfaccia fon del router)

file2.html

.. anche in questo caso avviate il browser su questa pagina html, clickate di nuovo su “SUBMIT” ed aspettate qualche secondo.

Ora potete loggarvi tranquillamente via ssh a La Fonera con il vostro client ssh preferito e rendere la modifica permanente seguendo le istruzioni riportate nel precedente articolo.

Happy hacking :-)

Nov
25

Mappa degli autovelox in Italia

Nei primi 10 mesi del 2006, le multe per eccesso di velocità  sono state 827.813: 53.708 in più rispetto allo stesso periodo del 2005, un incremento del 6,93%.

Vi state chiedendo come mai? Semplice, sono aumentati i rilevatori di velocità : più autovelox fissi e mobili, più Tutor. In futuro, se le macchinette che rilevano la velocità  aumenteranno, le multe saliranno ancora.

Ricordiamo i limiti attuali:

  • sulle autostrade: 130 chilometri orari, scendono a 110 in caso di precipitazioni atmosferiche
  • sulle strade extraurbane principali: 110 chilometri orari
  • sulle strade extraurbane secondarie e locali: 90 chilometri orari
  • in città  il limite è di 50 chilometri orari; 70 in alcuni tratti appositamente segnalati.

Le sanzioni (dall’art. 142 del codice della strada) in sintesi:

  • fino a 10 km/h in più rispetto al limite – sanzione pecuniaria compresa tra 35 e 143 euro;
  • oltre 10 km/h e fino a 40 km/h in più – sanzione pecuniaria compresa tra 143 e 573 euro e decurtazione di due punti sulla patente;
  • oltre 40 km.h. – sanzione pecuniaria tra 357 e 1.433 euro, decurtazione di dieci punti sulla patente e sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.
  • Queste sanzioni sono aumentate per i neopatentati e per i conducenti professionali.

Ma come possiamo difenderci legalmente dagli autovelox (fermo restando che vi consiglio di rispettare sempre i limiti di velocità )? Forse in pochissimi lo sanno, ma le mappe di dove verranno posizionati autovelox fissi e mobili e i Tutor sono pubbliche!

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Nov
24

Nuovo hack per connettersi via SSH a La Fonera

Circa un mesetto fa, girava in rete un hack per La Fonera, ideato da due ragazzi tedeschi, che, intervenire fisicamente sull’apparato, ma semplicemente facendo un injection sui form del sito Fon, permetteva di eseguire del codice al router (precisamente ad aprire il firewall sulla porta 22 e avviare dropbear, ovvero il server ssh), in modo da ottenere l’accesso remoto e guadagnare il controllo completo sul router, consentendo, ad esempio, di aprire porte TCP o installare qualche programma, cosa impossibile con la configurazione standard.

Dopo poco tempo, però, Fon ha risolto la vulnerabilità  e tutti coloro che non hanno scoperto in tempo l’hack (come il sottoscritto) sono rimasti tagliati fuori.

Stamattina, ho provato a cercare di nuovo in rete per vedere se fosse stata scoperta qualche soluzione alternativa ed ho avuto una bellissima sorpresa leggendo il blog di un certo BingoBommel che ha scovato un altro hack, stavolta senza sfruttare il sito Fon, ma eseguendo l’injection direttamente nell’interfaccia de La Fonera.

Nel sito trovate le istruzioni passo passo (in inglese) per eseguire l’hack che, nel mio caso, è riuscito alla perfezione; per chi non fosse pratico con la lingua inglese ricapitolo i passi fondamentali (essa funziona almeno con il firmware attuale ovvero 7.0 r4).

Per prima cosa dobbiamo creare due file html ad hoc, il primo lo chiameremo step1.html e il secondo step2.html. Per convenienza (vostra) ho creato io i due file, basta che clickiate sui due link qui sopra e salviate la pagina.

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Nov
20

Bevande al benzene (nota sostanza cancerogena)?! No, grazie!

La leggenda narra che, già  15 anni fa, la FDA (la massima autorità  Statunitense di salute pubblica) e l’industria delle bevande analcoliche americana, scoprirono che la presenza di acidoascorbico e sodio benzoato fra gli ingredienti delle bibite analcoliche, poteva produrre benzene, una sostanza altamente cancerogena, i cui livelli nell’acqua potabile sono fissati a 10 ppb dalla World Health Organization (organismo mondiale della sanità ).

L’allarme, però, è partito solo otto mesi fa di nuovo dagli Stati Uniti ed è arrivato pure in Europa, dove però diverso è stato il modo seguito per gestirlo. Le Agenzie per la sicurezza alimentare inglese, tedesca e irlandese, invece, hanno sottoposto ad analisi decine e decine di campioni e in diversi casi sono giunti a decretare il ritiro dal commercio di alcuni prodotti.

In Italia, invece, di tale notizia non si è saputo quasi niente, quasi nessun telegiornale ne ha parlato e il ministero della Salute, per il momento, si è limitato a prendere per buone le analisi affidate alle aziende interessate. Risultato: tutto sotto controllo, qualche traccia individuata ma comunque al di sotto del limite di benzene fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità  che, come detto precedentemente, è di 10 ppb (dieci parti per miliardo ovvero 10 microgrammi ogni litro di bibita).

Il caso tuttavia non è chiuso, tanto che la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, sulla base dell’inchiesta del “Salvagente”, ha presentato un’interrogazione parlamentare e alcuni produttori si stanno muovendo per garantire al massimo la tutela del consumatore.

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Nov
17

Stanchi dello spam? Ecco una soluzione: DEspam.IT

Chi di voi non si è mai lamentato per lo spam che, ogni volta, gli riempie la casella email?!

Come dici? Non sia cos’è lo spam? Bene, facciamo una piccola prefazione allora!

Vi sarà  capitato di ricevere, nella vostra casella e-mail, pubblicità  indesiderate dei prodotti più disparati (e spesso anche piuttosto discutibili): bene, questo è lo spam.. ovvero la posta pubblicitaria-spazzatura che appesta Internet. Si stima che ormai oltre la metà  dei messaggi in circolazione sia costituita da spam.

Tratto da Wikipedia: “Il principale scopo dello spamming, come abbiamo detto, è la pubblicità , il cui oggetto può andare dalle più comuni offerte commerciali, a proposte di vendita di materiale pornografico, o illegale, come software pirata e farmaci senza prescrizione medica, discutibili progetti finanziari, ed essere veicolo di truffe. Uno spammer, cioè l’individuo autore dei messaggi spam, invia messaggi identici, o con qualche personalizzazione, a migliaia di indirizzi e-mail. Questi indirizzi sono spesso raccolti in maniera automatica dalla rete, ottenuti da database o semplicemente indovinati usando nomi comuni.

Per definizione lo spam viene inviato senza il permesso del destinatario ed è un comportamento ampiamente considerato inaccettabile dagli ISP (Internet Service Provider) e dalla maggior parte degli utenti Internet. Mentre questi ultimi trovano lo spam fastidioso e con contenuti spesso offensivi, gli ISP si oppongono anche per i costi del traffico generato dall’invio indiscriminato.”

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