Archivio pagina 47 di 60



Feb
21

Attivare il safe sleep (modalità  di ibernazione) su Mac OS X

So di essere arrivato un po’ tardi, visto che questo hack esiste da più di un anno, ma io, purtroppo, ne sono venuto a conoscenza solo stamattina.

Come molti di voi sapranno, esistono due metodi per congelare lo stato del computer:

  • quello adottato da Mac OS X, che entra nella modalità  a basso consumo alimentando soltanto la RAM di sistema in modo da mantenere attive tutte le risorse allocate
  • e quello di Windows che utilizza la cosidettà  modalità  di ibernazione.

In quest’ultimo caso caso, il sistema operativo si occupa di salvare il contenuto della RAM all’interno del disco rigido, togliendo l’alimentazione ai componenti del computer con un conseguente risparmio di energia (circa 1% ogni ora e mezza), ma con un conseguente riavvio più lento (è necessario infatti che il computer faccia l’operazione inversa, ovvero copiare il contenuto dal disco rigido alla RAM).

Quello che pochi sanno è che basta possedere un Mac discretamente recente (non più vecchio di tre anni, ma la casistica varia molto) con installato almeno Mac OS X 10.4.3 per attivare l’Hibernation Mode sebbene il suo utilizzo, a meno di hack sotto descritti, sia limitato esclusivamente agli ultimi PowerBook prodotti. Vediamo insieme come procedere:

1. Applicare le proprietà  del Safe Sleep

Scrivete sul Terminale i seguenti comandi (facendo seguire ogni riga da un a-capo):

sudo nvram nvramrc='” /” select-dev
” msh” encode-string ” has-safe-sleep” property
unselect

sudo nvram “use-nvramrc?”=true

e riavviate il computer.

2. Abilitare la modalità  di ibernazione

Prima di continuare, assicuratevi di avere almeno tanto spazio libero su disco rigido, quanta è la RAM installata sul vostro computer + 750 MB (ad esempio, se avete 512MB di RAM, dovete avere almeno 1,2GB di spazio libero libero).

Ora scrivete nel Terminale:

sudo pmset -a hibernatemode 3

Questo creerà  un file dove verrà  salvato il contenuto della RAM (/var/vm/sleepimage). Nel caso in cui utilizziate la modalità  Memoria Virtuale Sicura di File Vault, sostituite il 3 con 7, in modo da disabilitare l’ibernazione criptata.

Il vostro Mac ora andrà  in ibernazione (Safe Sleep) soltanto nel caso in cui decidiate di stopparlo e l’energia della batteria sia quasi esaurita.

In realtà  è possibile utilizzare sempre il Safe Sleep scrivendo, sul Terminale:

sudo pmset -a hibernatemode 1

(inserite 5 al posto di 1, nel caso in cui utilizziate la memoria virtuale sicura).

3. Verificare se il SafeSleep funziona

Per verificare che le modifiche apportate siano andate a buon fine, mettete il vostro computer in Stop, osservate “il respiro” e avviatelo di nuovo; aprire il Terminale e digitate:

cat /var/log/system.log | grep SafeSleep

l’output che dovreste avere è qualcosa del genere:

Feb 21 17:01:00 iBook kernel[0]: System SafeSleep

Annullare tutte le modifiche apportate

Per disabilitare completamente il Safe Sleep digitate:

sudo pmset -a hibernatemode 0

Invece, per fare una disinstallazione completa di tutte le modifiche fatte fino ad ora, digitate:

sudo nvram “use-nvramrc?”=false

Conclusioni

Sono sicuro che molti di voi si staranno chiedendo: “ma in cosa è veramente utile questo Safe Sleep?!“.

Secondo me è utile, ad esempio nei seguenti casi:

  • quando avete pochissima batteria residua, il computer va automaticamente in Stop e, se non potete attaccarvi alla rete elettrica nel giro di qualche ora, normalmente rischiate di perdere tutto il lavoro; con Safe Sleep, invece, rimane tutto memorizzato.
  • normalmente in fase di Stop in cui la RAM continua ad essere alimentata, mentre in fase di ibernazione, il consumo di energia è praticamente nullo
  • abilitando definitivamente il Safe Mode (dando, come detto sopra, il comando sudo pmset -a hibernatemode 1) e mettendo il computer in Stop, questo si spegne e, riaccendendolo, in pochi secondi avrete di nuovo il sistema operativo avviato con tutti i programmi attivi al momento dello Stop.

P.S. 1 Per chi non si sentisse a proprio agio con la linea di comando c’è un software di Jack Overfull chiamato SuspendNow! che automatizza le operazioni.

P.S. 2 C’è anche comodissimo widget chiamato Deep Sleep che, facendo click su di esso, abilita la modalità  di ibernazione, mentre preserva il comportamento predefinito in tutti gli altri casi.

P.S. 3 Non mi ritengo assolutamente responsabile di eventuali danni che potreste provocare eseguendo i comandi descritti in questo articolo.

Feb
17

Come creare PDF gratuitamente su Windows

Il formato PDF è attualmente quello più utilizzato sul web per lo scambio di file di testo. I PDF, inoltre, sono molto leggeri, comodi da leggere sullo schermo e conservano perfettamente l’impaginazione su qualunque tipo di computer essi vengano letti (Windows, Linux, FreeBSD o Mac che siano) cosa che non è sempre vera per i file DOC ad esempio. Tutti questi vantaggi hanno fatto sì che sia diventata prassi normale trovare manuali, libri, moduli distribuiti in PDF.

Nessuna scomodità  per l’utente che desideri visionarli, basta prelevare il lettore freeware (l’Adobe Reader) e fare un doppio click sul file da aprire. Il problema arriva quando si vogliono creare file di questo tipo, dato che il software per generarli (l’Adobe Acrobat) è a pagamento e piuttosto costoso.

Vediamo quindi come creare questi file gratuitamente usando strumenti open source (questo metodo funziona anche sul nuovissimo Windows Vista):

fonamentalmente basta andare sul sito di Cute PDF Writer, un programma gratuito sia per uso personale che commerciale e scaricare i due programmi linkati sulla colonna di sinistra: il Writer ed il Converter, installate prima il converter e poi il writer, e apparirà  una nuova stampante nella lista del sistema: CutePDF Writer.

Ora, per creare un PDF, basta semplicemente “stampare” il documento da qualunque applicazione (usando la stampate virtuale CutePDF Writer) e specificare il nome del file.

UPDATE DEL 20/02/2007

Nei commenti GS Defender mi ha segnalato un altro programma utile allo stesso scopo: PDFcretor. Quest’ultimo ha le caratteristiche di essere distribuito con licenza GPL (GNU General Public License) e, in più, offre il supporto multilingua (italiano compreso).

Feb
12

Aggiungere funzionalità  al firmware 0.7.1-r2 de La Fonera (parte 3^)

E’ finalmente disponibile per il download la release 0.3 della patch (costruita da me ripartendo da zero), che aggiunge diverse funzionalità  alla Fonera (ricordate che non sono in alcun modo responsabile di eventuali danni che questa patch potrebbe arrecare alla vostra Fonera):

  • libero accesso al router tramite ssh
  • disabilitazione degli aggiornamenti automatici
  • tor (per la navigazione anonima)
  • privoxy (una sorta di proxy locale)
  • openvpn (per creare connessioni VPN)
  • ipkg fixato (aveva problemi in fase di installazione e rimozione dei pacchetti)
  • vsftpd (server ftp)
  • ssh client (per effettuare connessioni remote sicure)
  • sftp client (per effettuare connessioni ftp sicure)
  • irssi (client irc testuale)
  • tcpdump (per l’analisi del traffico che avviene nella rete fisica)
  • psybnc (irc bouncer)
  • nano/pico (editor di testo)
  • miglioramento dello script di aggiornamento dell’orario (viene aggiornato ad ogni avvio e ogni ora)
  • rafforzamento del sistema (andando a mettere le mani sulla configurazione TCP/IP), modificando dei parametri fondamentali per la sicurezza (“rubato” ad Antonio Anselmi)
  • script di avvio per vsftpd, tor, privoxy, regolazione della potenza wireless e per utilizzare La Fonera come ponte e Access Point (anche questo “rubato” ad Antonio Anselmi)
  • accesso al pannello di configurazione anche per le connessioni via cavo di rete (non più solo per quelle senza fili)
  • chiusura della falla al webserver che permette di eseguire codice arbitrario sulla macchina
  • creazione di una “home” per l’utente root non volatile (ovvero non viene cancellata ad ogni riavvio come succedeva prima) al fine di poter salvare permanentemente le configurazioni locali dei programmi (come ad esempio gli host conosciuti dal client ssh o la configurazione di irssi)
  • aggiornamento del firmware da 0.7.1-r1 a 0.7.1-r2.

Ecco un breve ripasso su come installare la patch (se avete già  l’accesso SSH alla Fonera, potete saltare questa parte, altrimenti andate avanti nella lettura).

Anzitutto è fondamentale che attiviate il server dhcp sul vostro router (se ce l’avete, ovviamente), altrimenti non riuscirete a scaricare la patch dalla Fonera (anche se, smanettando, si riesce a farlo, ma questo esula dal contenuto di questo post).

Premete il tasto di reset posto al di sotto del router per 45 secondi. Poi staccate l’alimentazione e ricollegatela dopo 5 secondi. Scollegate internet dalla Fonera, lasciando attiva la connessione al computer (se avete uno switch basta scollegare il cavo ethernet del modem, se avete un router occorre scollegare il cavo telefonico o interrompere in altro modo la connessione).

Attendete che tutte e tre le spie si accendano, poi attendete altri 30 secondi circa e collegatevi, tramite browser, all’indirizzo http://169.254.255.1 (dopo aver settato l’ip del vostro computer su 169.254.255.2 e netmask 255.255.255.0).

Una volta collegati, aprite il file onestep.htm (che dovete precedentemente salvare sul vostro computer, clickando sul link precedente e salvando la pagina con nome) con il browser e cliccate su “Submit”.

Fatto questo, collegatevi via ssh alla Fonera (se utilizzate Windows, potete scaricare Putty clickando qui, se, invece, usate un sistema unix, va benissimo ssh da linea di comando) all’indirizzo 169.254.255.1 specificando root come username e admin come password.

Attenzione: se avete un firmware “di fabbrica” precedente al 0.7.1r1, aggiornate a questa versione e non cancellate la directory /jffs/ quando indicato, ma decomprimete semplicemente la patch sovrascrivendola.

A questo punto dovreste essere loggati; ora ricollegate la connessione ad internet e, quando la connessione è stabilita (ovvero dopo un paio di minuti), date i seguenti comandi per scaricare la patch:

# cd /tmp
# wget https://www.paologatti.it/wp-content/uploads/fonera_v0.3.tar.gz

# cd /
# rm -rf /jffs/*

per eliminare la configurazione corrente e

# tar zxvf /tmp/fonera_v0.3.tar.gz

per inserire la nuova configurazione. Fatto questo, date il comando:

# reboot

per riavviare La Fonera e godervi le numerosissime novità  introdotte da questa patch.

P.S. dopo l’upgrade, la password WPA è il numero seriale della Fonera.

P.S.2 i vari servizi introdotti (come tor, privoxy, openvpn, etc.etc.) non funzionano semplicemente lanciando lo script di avvio, ma vanno CONFIGURATI! Lascio a voi il compito di farlo, poichè sono servizi particolari che devono essere configurati secondo le vostre esigenze. Per favore, non fatemi domande del tipo: “come configuro questo servizio?”, cercate invece su Google dove, di documentazione per farlo, se ne trova davvero parecchia!

P.S.3 se qualcuno volesse darmi una mano ne sarei ben contento (ad esempio sarebbe bello scrivere un po’ di documentazione ad hoc per configurare i servizi da me aggiunti o magari fare un’interfaccia web per abilitarli e/o configuarli).

Feb
08

Come fare port forwarding con La Fonera

Con il firmware 0.7.1-r1 rilasciato il 21/11/2006 la Fon ha introdotto sulla Fonera alcune novità , tra lui la possibilità  di fare port forwarding.

Ma cos’è di preciso il port forwarding? Ecco cosa dice Wikipedia a riguardo:

Nelle reti informatiche il port forwarding, a volte chiamato anche tunneling, è l’operazione che permette il trasferimento dei dati (forwarding) da un computer ad un altro tramite una specifica porta di comunicazione. Questa tecnica può essere usata per permettere ad un utente esterno di raggiungere la porta di un computer con indirizzo IP privato, all’interno di una rete locale (LAN). Per compiere questa operazione si ha bisogno di un router in grado di eseguire una traduzione automatica degli indirizzi di rete, detta NAT.
Questo permette a computer esterni di connettersi a uno specifico computer della rete locale, a seconda della porta usata per la connessione. Ad esempio:

  • il forwarding della porta 8000 dal router a un computer interno, permette a quel computer di usare il sistema Shoutcast.
  • il forwarding delle porte dalla 6881 alla 6889 dal router a un computer interno, permette a quel computer di usare il sistema di condivisione file BitTorrent.

Nei sistemi Linux, il port forwarding può essere realizzato tramite il sistema netfilter/iptables. Per tale sistema sarà  necessario modificare la tabella nat aggiungendo l’obiettivo DNAT alla catena PREROUTING, e l’obiettivo SNAT alla catena POSTROUTING.

Dopo questa premessa, vediamo come agire praticamente per utilizzare eMule/aMule (che credo sia la vostra priorità , visto tutte le volte che me lo chiedete nei commenti e per email) per risolvere il problema dell’ID basso :-)

Anzitutto assegnate un ip statico al computer sul quale volete fare port forwarding (se avete il server dhcp attivo, non dovete disattivarlo per forza, a patto che utilizziate un ip statico in quel range). Ad esempio, se la wireless privata lavora sul range 192.168.10.1, assegnatevi l’ip 192.168.10.2.

Ora accedete all’interfaccia web della Fonera inserendo l’username e password di amministrazione (admin in entrambi i casi, se non l’avete cambiate), clickate su Avanzato e poi su Port Forwarding ed inserite le porte che volete forwardare; prendendo sempre in considerazione l’esempio di eMule/aMule effettuate le seguenti operazioni:

  1. alla voce Select selezionate Aggiungi
  2. in IP di Destinazione mettete l’ip della macchina sulla quale volete fare port forwarding che, nel nostro esempio, è 192.168.10.2
  3. come Porta Pubblica e Porta Privata mettete 4662
  4. come Protocol selezionate TCP (se siete indecisi lasciate Entrambi che va benissimo ugualmente)
  5. clickate su Aggiungi

Ora ripetete i passi 2-5 inserendo, come ip, sempre 192.168.10.2, come porta la 4672 (sia pubblica che privata), come protocollo UDP e clickate di nuovo su Aggiungi.

Avviate eMule/aMule e, sorpresa (!), l’ID dovrebbe essere finalmente alto!

Chi ha un router, probabilmente, non è ancora riuscito a risolvere il problema; questo è abbastanza ovvio perchè le stesse porte devono essere aperte anche sul router.

Ovviamente, non potendo sapere il router che utilizzate, sarò molto generico nel descrivere la procedura da seguire, ma vi assicuro che leggendovi un minimo di documentazione, non dovreste incontrare alcun problema (non scrivetemi commenti del tipo: “Ho il router XYZ e non riesco ad aprire le porte”, se non ci riuscite voi con la documentazione davanti, certo è che non ci posso riuscire io senza documentazione e da remoto!!).

Anzitutto assegnate un ip statico alla Fonera (nell’interfaccia web in Avanzato -> Connessione Internet) per la connessione ad internet. Io immaginerò che sia 192.168.0.20 e che il router abbia ip 192.168.0.1.

Accedete all’interfaccia web del vostro router, cercate la voce Port Forwarding (nei router D-Link, in genere, viene chiamata Virtual Server) e inserite le stesse porte che avete inserito precedentemente, ma immettendo, come ip di destinazione, l’ip della Fonera (in questo caso, quindi, 192.168.0.20).

Benissimo, ora tutto dovrebbe funzionare alla perfezione.

Vi allego 2 immagini (clickateci per ingrandirle) che evidenziano la configurazione della Fonera e del mio router (le porte non sono 4662 e 4672, ma il concetto è assolutamente identico), sperando che possano chiarire quello che ho cercato di spiegare a parole:

Port Forwarding La Fonera Router Port Forwarding

P.S. questa mini-guida da per scontato che le porte che utilizzate da eMule/aMule sono quelle di default, ovvero 4662 e 4672.

Feb
07

Gabbly, una chat gratuita in ajax da integrare nel vostro sito o blog

Gabbly è un servizio di messaggeria istantanea sviluppato con la tecnologia ajax che permette di chattare su qualsiasi pagina web. àˆ completamente gratuito e si può utilizzare sia nelle pagine web personali che in quelle commerciali senza scaricare, nè installare nulla.

Per abilitarlo è semplicissimo: basta digitare gabbly.com/ prima dell’indirizzo del vostro sito (o blog) e vi apparirà  subito una finestra che vi permetterà  di chattare con chiunque stia visitando quella pagina nello stesso momentonto. Ad esempio, per chattare su CNN.com, è sufficiente digitare http://gabbly.com/cnn.com nella barra degli indirizzi del vostro browser. Fatto ciò, il sito della CNN apparirà  con la finestra fluttuante della chat di Gabbly in cima ad esso.

Volete un esempio pratico? Clickate qui e osservate cosa succede. Carino, vero? Potete trascinare la finestra dove preferite, ridimensionarla, renderla trasparente, abilitare l’audio etc. e, quando sarete stanchi di chattare, potrete chiudere facilmente la finestra premendo sulla “X”.

Volendo, è possibile anche integrare la chat nelle vostre pagine web utilizzando il codice generabile dal sito ufficiale.

Da oggi, quindi, se volete scambiare quattro chiacchiere con me e con gli altri utenti del sito, non dovete far altro che clickare sulla voce Chat del menù sovrastante :-)

Feb
06

Traduzione in italiano di The saints are coming degli U2 & Green Day

Ecco la traduzione in italiano di questa bellissima canzone cantata per beneficenza dal duetto U2 – Green Day:

C’è un posto a New Orleans
Chiamato il Superdome
Che è stato la rovina
Di tanti poveri ragazzi
E Dio, so di essere uno di quelli

Piansi al telefono con mio padre, “Per quanto ancora?”
“Fino a quando le nuvole si dissolveranno e tornerai a casa”, la linea cadde
Ma le ombre rimangono ancora sin dalla tua venuta, la tua venuta
[Due volte]

I santi stanno arrivando
I santi stanno arrivando
Dico, non importa quanto io ci provi
Capisco che non può esistere replica
[Due volte]

Continua la lettura di ‘Traduzione in italiano di The saints are coming degli U2 & Green Day’

Feb
06

Testo e video di The saints are coming degli U2 & Green Day

Ecco a voi The saints are coming, il nuovo video degli U2 & Green Day:

..ed il testo:

There is a house in New Orleans
They call the Superdome
It’s been the ruin
Of many a poor boy
And God I know I’m one

Continua la lettura di ‘Testo e video di The saints are coming degli U2 & Green Day’

Feb
03

L’Italia è un paese veramente libero?

Prendo spunto dal post del mio amico Paolo, per approfondire un po’ l’argomento della libertà  d’informazione in Italia.

Nel mondo, esistono organismi non governativi indipendenti che si assumono il compito di monitorare molti aspetti e indici della società . Così come, ad esempio, Amnesty International vigila sui diritti umani, c’è una organizzazione che prende il nome di Freedom House il cui compito è monitorare la condizione della libertà  di stampa in ogni paese della Terra.

Fatta questa premessa, per chi ancora non lo sapesse, l’Italia nel 2004, è passata dallo status di “paese libero” allo status di “paese parzialmente libero” nel “Rapporto sulla libertà  nel mondo” redatto dall’organizzazione citata precedentemente.

Nel rapporto 2005 (disponibile qui) l’Italia è al 77esimo, ultima tra le nazioni dell’Europa Occidentale, preceduta da nazioni come Ghana e Papua Nuova Guinea e considerata a livello di libertà  d’informazione solo “parzialmente libera”.

In quello del 2006 (disponibile qui) l’Italia è addirittura peggiorata, scendendo al 79esimo posto.

In un comunicato si legge che il cambiamento di status è dovuto all’alto livello di concentrazione dei media e ad una crescente pressione politica sui mezzi di informazione riscontrato nel nostro paese. “Questo trend è il risultato di 20 anni di governi che non sono riusciti a fare riforme strutturali che garantissero un giornalismo indipendente e l’accesso all’informazione”.

Qualcuno di voi potrebbe pensare che i dati di Freedom House siano poco affidabili: anch’io ho avuto lo stesso dubbio e ho cercato altro materiale in rete.
Ecco cosa ha prodotto la ricerca:

http://italy.peacelink.org/mediawatch/articles/art_14945.html

Purtroppo, come risulta chiaramente dai dati, non ci sono proprio giustificazioni: il nostro è un paese parzialmente libero.

Feb
01

Trasformare il Mac in un punto di accesso Fon

Questa è la notizia apparsa qualche ora fa sul blog italiano di Fon:

“Abbiamo appena rilasciato la versione beta del FON Access Software per Mac. Abbiamo intenzione di rilasciare la versione definitiva per metà  Aprile. Se volete prendere parte alla fase finale di test potete scrivere ad Albert.

Il nuovo software trasforma il tuo Mac in un punto di accesso Fon per offrire una connessione FON WiFi a tutte le persone vicine a te. E’ possibile regolare la quantità  di banda che vorrete condividere per essere sicuri che la vostra connessione resti di qualità . La banda condivisa sarà  di libero uso per i FONeros Linus e costerà  3 euro/dollari il primo giorno e 2 euro/dollari per i giorni successivi per gli altri. In qualità  di Bill potrete incassarne il 50%.”

L’idea mi sembra rivoluzionaria nonchè molto interessante, non credete?




Hai bisogno di un sito web?

Web&Dintorni

Vuoi collaborare a questo blog?

Ogni tipo di collaborazione è benvenuta!


Scrivimi all'indirizzo paolo.gatti@gmail.com o invia un messaggio sulla pagina Facebook!