Come ogni settimana, torna la rubrica Perle di Saggezza, pensieri su cui riflettere..
- Un uomo che va cercando Dio è nelle stesse condizioni di un pesce che, pur essendovi immerso, cerca il mare. (Praj)
- Se non ti accetti totalmente per quello che sei non potrai mai conoscere te stesso. E non puoi accettare te stesso se non ti conosci per quello che sei. (Praj)
- La certezza di amare può essere espressa soltanto quando il dono è disinteressato, non pretende nulla in cambio ed è senza aspettative di sorta; quando si rivolge soprattutto alla dimensione essenziale dell’altro. (Praj)
- La visione dell’interdipendenza apporta una grande apertura mentale. In generale, invece di renderci conto che ciò che sperimentiamo nasce da una complessa rete di cause, tendiamo ad attribuire la felicità o la tristezza – per esempio – a singole fonti individuali. Ma se così fosse, non appena entrassimo in contatto con ciò che riteniamo sia il bene, saremmo automaticamente felici e – viceversa – in caso di cose cattive, sempre tristi. Le cause della gioia e del dolore sarebbero facili da individuare e da raggiungere. Sarebbe tutto molto semplice e non vi sarebbe alcun motivo per la rabbia e l’attaccamento. Quando, d’altra parte, consideriamo che tutto ciò che sperimentiamo risulta da una complessa interazione di cause e condizioni, comprendiamo che non esiste una sola cosa da desiderare o da respingere, ed è più difficile per le afflizioni della rabbia o dell’attaccamento insorgere. In questo modo il punto di vista dell’interdipendenza rende la nostra mente più rilassata e aperta. (Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
- Il destino che fa diminuire la prosperità aumenta l’ignoranza; il destino che diminuisce la perdita, espande la conoscenza. (Tirukkural XXXVIII)
Fonti: Perle di saggezza e Risveglio Interiore
Torna la rubrica Perle di Saggezza, pensieri su cui riflettere..
- I saggi non dicono tutto quello che pensano, ma pensano tutto quello che dicono. (Raimon Panikkar)
- Stando con te stesso… Osservandoti nella vita quotidiana con attento interesse, con l’intenzione di capire piuttosto che di giudicare, nell’accettazione completa di qualunque cosa possa emergere, per il solo fatto che è lì, tu dai modo a ciò che è profondo di venire in superficie e di arricchire la tua vita e la tua coscienza con le sue energie imprigionate. Questo è il grande lavoro della consapevolezza: rimuove gli ostacoli e libera le energie tramite la comprensione della natura della vita e della mente. L’intelligenza è la porta della libertà e l’attenzione cosciente è la madre dell’intelligenza. (Nisargadatta Maharaj)
- Noi siamo ciò che i nostri pensieri hanno fatto di noi; perciò fate attenzione a ciò che pensate. Le parole sono secondarie, i pensieri vivono, viaggiano lontano. Se pensate a un disastro, lo vedrete; rimuginate sulla morte e affretterete la vostra dipartita. (Swami Vivekananda)
- La vita è ciò che ti accade mentre sei occupato a fare altri progetti. (John Lennon, Beautiful Boy, 1980)
- Non hai la facoltà di scegliere come o quando morire. Puoi decidere soltanto come vivere. (Joan Baez
- Io, Nichiren, ho studiato il buddismo fin da bambino. La vita è incerta. Anche quando esali il respiro, non sei sicuro di poterlo inalare di nuovo. Si muore più rapidamente di quanto la rugiada svanisca nel vento. Il saggio e lo stolto, il giovane e il vecchio, sono soggetti alla legge della transitorietà della vita. Di conseguenza bisogna sempre sapere che la morte arriva per tutti e si dovrebbe accettarla solennemente, dando un senso al trascorrere di questa vita preziosa. (Nichiren Shonin)
Fonte: Perle di saggezza
Quest’oggi, per la “rubrica” Perle di saggezza, vi segnalo una intervista di Raimon Panikkar (sacerdote cattolico laureato in filosofia, chimica e teologia, autore di più di quaranta libri e di diverse centinaia di articoli) ricca di contenuti davvero profondi.
Prendetevi poco più di 6 minuti di pausa ed osservate e, soprattutto, ascoltate con attenzione: Purtroppo Youtube ha rimosso il video, comunque ve ne propongo un altro forse non bello come il precedente, ma ugualmente interessante: Vi annuncio ufficialmente che Youtube mi odia: ha rimosso anche il secondo video che avevo postato.
A questo punto, credo sia meglio postare qualche perla “testuale” di Raimon Panikkar e non solo:
- Quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur (ognuno riceve secondo la capacità che ha di ricevere). (Raimon Panikkar)
- Non si può cercare la saggezza, darle la caccia come fosse un oggetto. […] Essa non rappresenta la meta finale di un lungo pellegrinaggio. (Raimon Panikkar)
- L’uomo è quell’essere vivente attraverso il quale il logos transita. (Raimon Panikkar)
- I nostri problemi, sia quelli che sperimentiamo fuori di noi, come guerre, crimini e violenza, sia quelli che sperimentiamo dentro di noi, come sofferenza emotiva e psicologica, non si risolveranno finchà© non presteremo attenzione a questa nostra, sempre negletta, dimensione interiore. […] Quel che propongo è una rivoluzione spirituale. (Tenzin Gyatzo, XIV Dalai Lama)
- Il primo punto… è tagliare la catena di associazioni di concetti e parole che invadono la mente col ricordo del presente, di quel che c’è. Perciò, in un verso famoso il Buddha dice: “Non aggrapparti al passato, non rincorrere il futuro. Il passato è andato. il futuro deve ancor venire. Guarda con chiarezza la vita così com’è, qui e adesso, senza farti tirar dentro, senza vacillare: così devi esercitarti”. (Bhikkhu Mangalo)
- Creare una nuova religione mondiale è difficile e non particolarmente desiderabile. Tuttavia, poichà© l’amore è fondamentale per tutte le religioni, si potrebbe parlare di una religione universale dell’amore. (Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
- Come una madre veglia sul proprio unico figlio, disposta a rischiare la vita per proteggerlo, così, con un cuore sconfinato, si amino tutti gli esseri viventi, soffondendo il mondo intero con sconfinata amorevolezza. (Metta Sutta)
Fonte di alcune perle: Perle di saggezza
E’ da un po’ che avevo in mente di fare un rubrica nella quale raccogliere le “perle di saggezza” lette su libri, riviste, internet, etc.etc. Oggi mi sono deciso a concretizzarla così, per iniziare, vi propongo questa perla postata, poco fa, da Isa sul gruppo Sapere amare:
…come la corrente elettrica passa, quando i fili non sono isolati, l’amore è una corrente che passa, in modo naturale, tra gli esseri umani, quando si sono spogliati del loro orgoglio, delle loro ambizioni, del bisogno di accaparrare, accumulare, conservare, rivendicare.
Sono questi gli isolanti dell’amore.
Non serve a niente parlare.
Bisogna dimostrare.
L’amore è la vita.
Le parole non c’entrano.
da uno scritto di Vlady Stevanovitch
Fonte immagine: Risveglio interiore
Arrivando con soli 13 anni di ritardo, ieri sera ho visto il film Forrest Gump, capolavoro che si è aggiudicato ben 6 premi oscar.
Ecco una raccolta delle frasi (a mio parere) più belle/significative:
- Mamma diceva sempre: la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!
- Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata.
- Ha le gambe robuste, signora Gump, robuste come quelle dei bambini forti, ma la sua schiena è più contorta della mente di un politico.
- Non permettere mai a nessuno di dirti che è migliore di te, Forrest.
- Da quel giorno siamo sempre insieme Jenny e io, come il pane e il burro.
- Lo so che non mi crede se glielo dico, ma io corro come il vento che soffia! E da quel giorno, se andavo da qualche parte, io ci andavo correndo!
- Corri, stupido figlio di puttana, corri! Quello sarà pure il più stupido figlio di puttana della terra, ma corre come una lepre!
- Io mi chiamo Forrest Gump. Tutti quanti mi chiamano Forrest Gump.
- Ma lei è pazzo o semplicemente stupido?
- Stupido è chi lo stupido fa, Signore.
- Mamma diceva sempre: devi gettare il passato dietro di te, prima di andare avanti.
- Non so se mamma aveva ragione, o se ce l’ha il Tenente Dan… non lo so… se abbiamo ognuno il suo destino o se siamo tutti trasportati in giro per caso come da una brezza… ma io credo, può darsi le due cose, forse le due cose capitano nello stesso momento.
Ecco alcune significativi frasi tratte dal mio film preferito, ovvero “L’attimo fuggente“, un film in grado di emozionarmi e commuovermi ogni volta che lo (ri)vedo:
- Carpe diem
- O capitano, mio capitano..
- Qualunque cosa si dica in giro, parole ed idee possono cambiare il mondo.
- E’ proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva.
- Andai nei boschi perchè volevo vivere con saggenza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire in punto di morte che non ero vissuto.
- O vergine cogli l’attimo che fugge, cogli la rosa quando è il momento che il tempo lo sai, vola. E lo steso fiore che sboccia oggi, domani appassirà
- Non leggiamo e scriviamo poesie perchè è carino, noi leggiamo e scriviamo poesie perchè siamo membri della razza umana.. e la razza umana è piena di passione. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento… ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita.
- Citando Walt Whitman: “O me, O vita, domande come queste mi perseguitano. Cortei di infedeli, citta gremite di stolti, che v’è di nuovo in tutto questo? O me, O vita… Risposta:
che tu sei qui, che la vita esiste e l’identità , che il potente spettacolo esiste e tu puoi contribuire con un verso.” Quale sarà il tuo verso?
- Non sono cinco, sono realista: “Mostratemi un cuore non contaminato da folli sogni ed io vi mostrerò un uomo felice”, ma solo nei sogni gli uomini sono davvero liberi, è da sempre così e lo sarà sempre.
- Succhiare il midollo della vita non significa strozzarsi con l’osso, c’è un tempo per il coraggio ed un tempo per la cautela ed il vero uomo sa come distinguerli.
- Ci teniamo tutti ad essere accettati, ma dovete credere che i vostri pensieri siano unici e vostri, anche se ad altri sembrano strani e impopolari, anche se il gregge può dire: “Non è beeeene!” Come ha detto Frost: “Due strade trovai nel bosco e io scelsi quella meno battuta ed è per questo che sono diverso”.
- Venite amici, che non è tardi per scoprire un nuovo mondo. Io vi propongo di andare più in là dell’orizzonte e, se anche non abbiamo l’energia che in giorni lontani mosse la terra e il cielo, siamo ancora gli stessi: unica ed eguale tempra d’eroici cuori, indeboliti forse dal fato, ma con ancora la voglia di combattere, di cercare, di trovare e di non cedere.
- Borbotta la verità !La verità è una coperta che ti lascia scoperti i piedi.. Tu la spingi, la tiri e lei non basta mai,anche se ti dibatti, non riesci a coprirti tutto. Dal momento in cui nasci piangendo al momento in cui esci morendo, …
- Vivi la tua vita intensamente prima che tutto finisca… perchè dopo saremo cibo per i vermi e concime per i fiori…
- Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade.
Brano tratto da “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” di Paulo Coelho:
[…]
I suoi occhi si sono illuminati di un bagliore diverso. Sapevo che stava superando quegli ostacoli.
Ho liberato una mano, ho preso un bicchiere e l’ho spostato sul bordo del tavolo.
“Cadrà ” ha detto lui.
“Esatto. Voglio che tu lo faccia cadere.”
“Rompere un bicchiere?”
Sì, rompere un bicchiere. Un gesto in apparenza semplice, ma che implica terrori che non giungeremo mai a comprendere appieno. Che cosa c’è di sbagliato nel rompere un bicchiere di poco valore, quando tutti noi, senza volerlo, abbiamo già fatto la stessa cosa nella vita?
“Rompere un bicchiere? ” ha ripetuto. “Per quale motivo?”
“Posso spiegartelo,” ho risposto “ma, in verità , è solo così, per romperlo.”
“Per te?”
“No, è chiaro”.
Lui guardava il bicchiere sul bordo del tavolo, preoccupato che cadesse.
Continua la lettura di ‘Rompere gli schemi per non essere dei giovani già vecchi’
Oggi mi è arrivata un’email con una poesia intitolata “Danza lenta“, che sarebbe stata scritta “da una adolescente, malata terminale di cancro“. Si tratta di una bufala (come confermato da Paolo Attivissimo): la poesia non è stata scritta da una ragazzina morente, ma è opera dello psicologo dell’infanzia David Weatherford: trovate l’originale sul suo sito.
Bufala a parte, ve la propongo perchè è davvero bella:
Hai mai guardato i bambini in un girotondo?
Hai ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra?
Hai seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla?
Hai osservato il sole allo svanire della notte?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce, il tempo è breve, la musica non durerà .
Percorri ogni giorno in volo?
Quando dici “Come stai?”, ascolti la risposta?
Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce, il tempo è breve, la musica non durerà .
Hai mai detto a tuo figlio lo faremo domani, senza notare nella fretta, il suo dispiacere?
Hai mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi è finita perchè tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire “Ciao”?
Faresti meglio a rallentare.
Non danzare cosi veloce, il tempo è breve, la musica non durerà .
Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del piacere di andarci?
Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, è come un regalo mai aperto… Gettato via.
La vita non è una corsa, prendila più piano, ascolta la musica prima che la canzone sia finita.
Vi propongo una bellissima poesia di Pablo Neruda, trovata per caso girovagando in rete, dedicata a tutti voi, affinchè possiate “assaporarne” tutta l’essenza.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità .
(P. Neruda)