Torna la rubrica “Perle di saggezza”, pensieri su cui riflettere:
Che io possa trovare la serenità per accettare le cose che non posso cambiare; il coraggio per cambiare le cose che posso cambiare e la saggezza per distinguere le une dalle altre. Che io possa vivere un giorno alla volta, godendo di ogni istante, accettando le difficoltà come una via per la pace. (Anonimo buddista)
La differenza fra chi si sente creatura separata dal Creatore e chi si sente Creatore che si esprime come creatura è che il primo si percepisce libero ma non ha il potere di esserlo veramente, mentre il secondo sa di non essere libero ma vive come se lo fosse. (Praj)
In un monastero, un anziano maestro, un vero saggio, non riesce a nascondere la sua tristezza.
“Perchè sei tanto triste, maestro?” gli chiede un giovane monaco.
“Perchè comincio a dubitare dell’intelligenza dei miei fratelli riguardo alle grandi realtà di Dio. E’ già la quarta volta che ho mostrato loro un fazzoletto di seta su cui ho disegnato un puntino nero, e ho chiesto di dirmi cosa vedono. Tutti mi hanno risposto ‘un puntino nero’, e nessuno ‘un fazzoletto di seta’.
La nostra consapevolezza dipende dalla focalizzazione della nostra attenzione, dal nostro interesse. Quindi se vediamo solo il particolare e non il generale, limitiamo la nostra visione, le nostre possibilità di comprendere. (Praj)
Non ti preoccupare dei difetti del maestro: se devi attraversare un fiume, non importa se la barca che ti conduce dall’altra parte è mal dipinta. (Da un testo sacro tibetano)
Ho avuto la possibilità di vedere questo film qualche settimana fa in tv (che di solito non guardo mai) e devo dire che è davvero bello. Ecco qualche bella citazione:
Lei sa che vuol dire alzarsi ogni mattina sentendosi disperati, pensado che il tuo amore si sta svegliando con l’uomo sbagliato, ma allo stesso tempo, sperando che lei trovi la felicità , anche se non la troverà con te..
Il numero di respiri che fate in vita vostra è irrilevante, quello che conta sono i momenti che il respiro ve lo tolgono.
Il 60% di tutte le comunicazioni umane è non verbale: linguaggio del corpo. Il 30% è nel tono. Vale a dire che il 90% di quello che si comunica.. non esce dalla nostra bocca.
Nessuna donna si sveglia la mattina e pensa: “Dio, spero di non essere rapita dal principe azzurro oggi!
O Everest o niente…
Non puoi sapere davvero dove vai, se non sai da dove vieni.
Mai cedere, rubare, ingannare o bere… ma se devi cedere fallo fra le braccia della persona che ami; se devi rubare ruba il tempo che vuoi per te; se devi ingannare, inganna la morte… e se devi bere inebriati dei momenti che ti tolgono il respiro.
Un ballo, un bacio, sono occasioni uniche per far la differenza tra un “vissero felici e contenti” e un “un tale che ho visto una volta, non ricordo dove..”
Le persone fanno così. Saltano, sperando che Dio li faccia volare. Perchè altrimenti cadiamo giù come sassi e, mentre precipitiamo, ci chiediamo: ma perchè diavolo sono saltato giù? Ma eccomi qua, Sara, precipito, e c’è una sola persona che mi fa sentire in grado di volare: e sei tu.
Comincia la giornata come se avesse uno scopo.
Sara, io sono un uomo. Da quando in qua noi ci azzecchiamo alla prima?
Voi siete lì che vi godete la vita, ed un momento dopo vi chiedete come avete fatto a sopravvivere senza di loro.
Non importa cosa, non importa quando, non importa chi. Ogni uomo ha l’occasione di fare il principe azzurro e rapire una donna. Gli serve solo il cavallo giusto.
Questo venerdì vi propongo due bellissime pubblicità della nuova Fiat 500 in cui, attraverso lo sguardo di un bambino, viene ripercorsa la storia italiana degli ultimi cinquanta anni, dalla nascita della Repubblica ai giorni nostri, senza tralasciare gli episodi dolorosi e tragici. Due pubblicità davvero toccanti, che mi fanno venire la pelle d’oca ogni volta che le (ri)vedo, grazie anche al bellissimo sottofondo musicale di Giovanni Allevi (Back to life)..
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Si racconta che il bel cavallo di un saggio un giorno sfondò la porta della stalla e fuggì via. Ai vicini di casa che andarono da lui per compatirlo rispose con un dolce sorriso: “Magari è un bene”. Sei mesi dopo il cavallo fece ritorno insieme a dieci cavalli selvaggi che lo avevano eletto a capo branco. Quando i vicini casa accorsero a congratularsi con lui, il saggio rispose: “Magari è un male”. Il figlio del saggio cercò di domare uno di quei cavalli. Ma il cavallo indomito lo scaraventò per terra. Il giovane si ruppe una gamba e rimase zoppo per tutta la vita. Il saggio disse ai vicini venuti a consolarlo: “Magari è un bene”. Scoppiò la guerra e tutti i ragazzi del villaggio furono costretti ad arruolarsi nell’esercito, tutti tranne il figlio del saggio, perchè era zoppo… (Praj)
Non ti preoccupare dei difetti del maestro: se devi attraversare un fiume, non importa se la barca che ti conduce dall’altra parte è mal dipinta. (da un sacro testo tibetano)
Ecco una piccola raccolta di citazioni di questo bellissimo film, che io ho avuto modo di vedere solo qualche giorno fa:
Ho sempre creduto nei numeri, nelle equazioni e nella logica che conduce al ragionamento. Ma dopo una vita spesa nell’ambito di questi studi, io mio chiedo cos’è veramente la logica. Chi decide la ragione? La mia ricerca mi ha spinto attraverso la fisica, la metafisica, l’illusione e mi ha riportato indietro. E ho fatto la più importante scoperta della mia carriera, la più importante scoperta della mia vita. E’ soltanto nelle misteriose equazioni dell’amore, che si può trovare ogni ragione logica. Io sono qui stasera solo grazie a te. Tu sei la ragione per la quale io esisto. Tu sei tutte le mie ragioni. Grazie (Nash)
Ringrazio il caro Fabio “Cento” per avermi inviato questo simpatico aneddoto, che mi ha regalato una fragorosa risata mattutina :-)
Io ero molto felice: la mia fidanzata ed io eravamo insieme da più di un anno perciò decidemmo di sposarci. I Miei genitori ci aiutarono in tutti i modi possibili, i miei amici mi assecondavano, la mia fidanzata era un incanto.
C’era solo una cosa che mi dava molto fastidio ed era la migliore amica di lei: era intelligente e sexy, delle volte mi faceva il filo, turbandomi.
Un giorno, l’amica della mia fidanzata mi telefonò e mi chiese di andare a casa sua per aiutarla con la lista degli invitati al matrimonio. Quindi io andai.
Era da sola e quando arrivai, mi sussurro che aveva certi sentimenti e desideri verso di me, che non poteva più nasconderli e che, siccome dovevo sposare la sua migliore amica, voleva fare l’amore con me per una volta sola, prima di sposarmi e compromettere la mia vita e quella della sua amica. Cosa potevo dire?! Ero talmente sorpreso, che non dissi una parola. Lei disse: “Andrò in camera e, se lo desideri, entra e sarò tua”. Ammirai il suo meraviglioso fondoschiena come si muoveva al salire le scale.
Mi alzai dalla poltrona e rimassi lì in piedi per un po… poi mi girai e andai alla porta d’ingresso apri e uscii, andai verso la mia macchina e vidi la mia fidanzata con lacrime agli occhi che mi disse: “sono felice e orgogliosa di te, hai passato la mia piccola prova, non potevo scegliere un miglior uomo come sposo!”.
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La responsabilità non riguarda solo i leader dei nostri Paesi o coloro che sono stati eletti o nominati a svolgere un compito particolare. Riguarda ciascuno di noi individualmente. La Pace, per esempio, comincia dentro ciascuno di noi. (Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama)
Tra il Buddha e un filosofo del suo tempo si svolse il seguente breve dialogo. Disse il filosofo: «Ho sentito che il vostro Dharma è una dottrina del risveglio. Qual è il vostro metodo? Che cosa fate ogni giorno?». Rispose il Buddha: «Camminiamo, mangiamo, ci laviamo, ci sediamo». E il filosofo: «Che cosa c’è di speciale in questo? Tutti camminano, mangiano, si lavano, si siedono». Disse il Buddha: «Signore, quando camminiamo siamo consapevoli di camminare; quando mangiamo, siamo consapevoli di mangiare e così via. Invece quando gli altri camminano, mangiano, si lavano, o si siedono, in genere non sono affatto consapevoli di ciò che stanno facendo». (Thich Nhat Hanh)
Non aggrapparti alla tua comprensione. Anche se capisci qualcosa, dovresti chiederti se ci possa essere qualcosa che non hai completamente inteso, o se ci può essere qualche altro significato ancora più profondo. (Dogen)
Se non hai riconosciuto la felicità quand’eri solo, un gruppo di persone sarà soltanto causa di distrazione. (Gyalwa Godrakpa)
Nel 2001 Marquez, colpito da un cancro linfatico, si ritira lasciando una commovente lettera agli amici. Massimo, nei commenti, mi ha fatto notare che questa lettera non è di Gabriel Garcàa Mà¡rquez, ma di Johnny Welch. Resta il fatto che è davvero bellissima e commovente..
Se per un istante Dio si dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi facesse dono di un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto ciò che penso, ma penserei a tutto ciò che dico. Valuterei le cose, non per il loro valore, ma per ciò che significano. Dormirei poco, sognerei di più, essendo cosciente che per ogni minuto che teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce.
Andrei avanti quando gli altri si ritirano, mi sveglierei quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano e con quanto piacere gusterei un buon gelato al cioccolato.
Se Dio mi desse un pezzo di vita, mi vestirei in modo semplice, e prima di tutto butterei me stesso in fronte al sole, mettendo a nudo non solo il mio corpo, ma anche la mia anima.
Dio mio se avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l’arrivo del sole. Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Annaffierei le rose con le mie lacrime per sentire il dolore delle loro spine e il rosso bacio dei loro petali.
Dio mio se avessi un pezzo di vita, non lascerei passare un solo giorno senza dire alle persone che amo, che le amo. Direi ad ogni uomo e ad ogni donna che sono i miei prediletti e vivrei innamorato dell’amore.
Mostrerei agli uomini quanto sbagliano quando pensano di smettere di innamorarsi man mano che invecchiano, non sapendo che invecchiano quando smettono di innamorarsi!
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con la dimenticanza.