Siamo alle solite: non ci possiamo distrarre un attimo che subito il Governo ne combina una delle sue. Stavolta la novità riguarda il disegno di legge Levi-Prodi, approvato dal consiglio dei ministri il 12 ottobre e in attesa di approvazione da parte del parlamento.
Ma cosa comporta questo disegno di legge?! Ce lo spiega Beppe Grillo, sul suo blog:
[…] La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
[…]
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura. […]
Io faccio fatica a crederci e, come Paolo, inizio a pensare che sono davvero parecchi i motivi per andarsene da questo paese.
Ah, non dimenticate di firmare la petizione online creata da Stefano Novelli.
AGGIORNAMENTO DELLE 11.40 DEL 21/10/2007
Probabilmente il Governo si è accorto della cavolata che stava facendo, come evidenziato dal Ministro delle Comunicazioni Gentiloni:
Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità (come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri.
Ah, quindi non leggono neanche le leggi proposte. Andiamo bene..