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Prova su strada della Prius, l’auto ibrida della Toyota

La Prius è una automobile costruita dall’azienda giapponese Toyota ed è la più venduta tra le vetture ibride al mondo. Il lancio del primo modello di quest’auto avvenne in Giappone nel 1997, e nel mercato mondiale nel 2000. Alla fine del 2003, ne erano state vendute 160.000 in Giappone, in Europa e in Nordamerica.

In latino, prius è l’avverbio di tempo “prima” e l’aggettivo “primo”. Secondo il California Air Resources Board (il collegio californiano che studia le emissioni dei gas dei veicoli), la Prius (in tutti i modelli venduti dal 2000 al 2003) è una “SULEV” (Super Ultra Low Emission Vehicle, Veicolo a emissioni ultrabasse). Nel 2004 il modello ha ricevuto un restyling, diventando una solida berlina due volumi, ed è scesa ulteriormente di categoria, diventando una “AT-PZEV” (Advanced Technology Partial Zero Emission Vehicle, Veicolo di tecnologia avanzata con quasi zero emissioni), nonostante l’aumento nelle dimensioni.

In Europa, la Prius è stata giudicata auto dell’anno 2005.

Il grosso vantaggio di quest’auto è che possiede due motori: uno a benzina e uno elettrico: un sofisticato sistema di oltre 40 centraline controllano il consumo delle batterie in relazione all’uso del propulsore elettrico, e comandano l’accensione o la pausa del motore tradizionale, riducendo al minimo gli sprechi energetici. Cuore dell’autovettura è il sistema Hybrid Sinergy Drive (HSD), che permette l’ottimizzazione nella produzione e nell’uso dell’energia tra i due motori, nel tentativo (in gran parte riuscito) di recuperare i normali sprechi energetici di un’auto tradizionale. Ad esempio:

  • nelle partenze e a bassa velocità  il sistema lavora sfruttando esclusivamente il motore elettrico;
  • a maggiori richieste di energia l’HSD provvede ad azionare istantaneamente il motore termico che unendo la propria spinta a quella del motore elettrico garantisce coppia e accelerazioneparagonabili a quelle di una berlina con motore tradizionale;
  • non appena il piede si stacca dall’acceleratore, il motore termico smette di funzionare e dall’inerziadel veicolo la batteria elettrica trae carica, basandosi sulle ruote ancora in movimento;
  • il pacco di batterie accumula carica anche durante la frenata, con un principio già  in uso in altre vetture elettriche;
  • qualora la carica fosse insufficiente per il corretto funzionamento dell’auto, il motore tradizionale si accende per garantire la potenza necessaria. La potenza generata in eccesso dal motore tradizionale, viene automaticamente convertita in elettricità  e accumulata nelle batterie.

Quando è ferma, il motore termico della Prius è sempre spento, ed è in grado di riaccendersi con la semplice pressione dell’acceleratore. Il successo commerciale della vettura sta anche nel fatto che molti clienti giudicano impagabile la sensazione, in arresto, di assoluto silenzio dell’abitacolo.

Inoltre, l’auto garantisce un’ottima sicurezza: i crash test indipendenti dell’EuroNCAP l’hanno premiata con 5 stelle, vale a dire che la vettura ha risposto nel miglior modo a fronte di urti di una certa consistenza. La scocca, inoltre, è in acciaio ad alta resistenza, l’abitacolo comprende 8 airbag e sono compresi di serie, su tutti i modelli venduti, ABS, ASR e ESP.

Dopo questo lungo preambolo che illustra un po’ le caratteristiche della Prius, vi racconto la mia esperienza personale (ricordate che sono un informatico, quindi non le mie valutazioni potrebbero non essere “tecnicamente valide”!): sono riuscito a provarla poichè la concessionaria Toyota di Teramo ha proposto a mio padre (grande appassionato di auto) di tenerla per l’intero weekend a patto di fargli avere un feedback a riguardo ed io ho approfittato della situazione, per “rubargliela” sabato sera.

Essendo un amante della bellezza (da buon Mac user), la prima cosa di cui vi parlerò è l’estetica: la Prius non è tutto questo spettacolo in quanto a bellezza, nella fattispecie il davanti non è male, mentre il didietro non mi piace affatto, anche perchè è troppo “alto” e pregiudica fortemente la visibilità  in retromarcia (sebbene siano presenti i sensori di parcheggio).

Considerazioni estetiche esterne a parte, entrando nell’auto ho avuto l’impressione, per la prima volta nella mia vita, di entrare in auto 2.0 (per dirla in gergo informatico): grande monitor touch screen al centro del cruscotto (per controllare climatizzatore, audio e informazioni sulle batterie e sul motore), display digitale, cambio automatico, grande comodità , interni curati e tanto spazio all’interno dell’abitacolo.

Dopo qualche difficoltà  iniziale per capire come avviare il motore (anzi i motori) e su come inserire la retromarcia e il cambio automatico, mi sono trovato subito a mio agio nella guida. La cosa che più mi ha colpito è la sensazione di silenziosità .. è davvero incredibile guidare senza sentire nessun rumore!

Ecco i pro e i contro di quest’auto, sempre secondo il mio modesto parere:

Pro: consumi, sicurezza, monitor centrale touch screen, impianto audio, comodità , spazio, cambio automatico, facilità  di guida, sensori di parcheggio e, ovviamente, rispetto dell’ambiente dato dal motore elettrico.

Contro: estetica, mancanza del navigatore, durata delle batterie limitata, batterie utili quasi esclusivamente per la guida in città , visibilità  in retromarcia.

Conclusioni finali

Estetica a parte, devo dire che la Toyota Prius mi ha davvero convito, anche il prezzo è interessante: 26000 euro, chiavi in mano con la possibilità  di usufruire di 2.000€ di ecoincentivo per motori ibridi, non mi sembra niente male. Ci farò sicuramente un pensiero quando sarà  ora di sostituire la mia Nissan Micra!

Toyota Prius

Fonte prima parte di articolo: Wikipedia

2 commenti a “Prova su strada della Prius, l’auto ibrida della Toyota”


  1. 1 carlo pappalardo
    29 Novembre 2009 alle 8:33 Quota

    Nel 2007 ho comprato una Prius e ne sono molto soddisfatto. Ma non l’avrei fatto se avessi saputo che il programma di assistenza stradale è una volgare bufala pubblicitaria. La scelta di una vettura ibrida non è razionale, è emotiva.
    Se siete abituati a valutare i pro e i contro di ogni acquisto, allora non opterete certo per una Prius:in città  è scattante, agile, parca nei consumi e silenziosissima grazie al motore elettrico, ma che senso ha usare un’auto così ingombrante nel traffico urbano (naturalmente, per i taxi è un altro discorso)? fuori città  invece è rumorosa, e non appena provate a premere l’acceleratore al frastuono del motore a benzina si aggiunge quello del cambio automatico E-CVT a variazione continua (come negli scooter); vi sembrerà  di star guidando una Trabant. l’accelerazione è da piangere (siamo al di sotto della Fiat500, tanto per intenderci): se siete in pendenza, per quanto leggera, vi sorpassano anche le vecchiette in sedia a rotelle. la strumentazione è spartana, la posizione di alcuni comandi è infelice, la qualità  del materiale usato per l’allestimento interno è modesta (è il massimo che si possa dire).
    Se invece seguite le vostre emozioni, allora il discorso cambia e il colpo di fulmine per quest’auto è garantito: scivolare in città  come su un cuscino d’aria, essere immersi (in arresto) in un abitacolo assolutamente silenzioso, guidare una vettura che è un concentrato di tecnologia ancora oggi piuttosto rivoluzionaria, contribuire a combattere l’inquinamento (le emissioni di CO2 della Prius sono estremamente basse), e infine, perchà© no?, far parte di quello sparuto gruppo di guidatori “attenti all’ambiente” che non hanno bisogno di un SUV per farsi notare, rendono il tempo passato nel traffico (anche negl’ingorghi!) un vero e insuperabile piacere.
    La vettura ha però un enorme handicap: proprio la sua tecnologia, e non a caso la Toyota offre la solita garanzia di 3 anni sulla parte “normale” ma di ben 7 anni sulla parte elettronica. E per rassicurarvi offre anche un apparentemente stupendo programma di assistenza in caso di problemi su strada (prevedono l’intervento persino in caso siate rimasti senza benzina!). Disgraziatamente, ho avuto un problema all’estero ed Europ Assistance (che avrebbe dovuto erogare per conto della Toyota i servizi previsti) si è rifiutata d’intervenire. Potete leggere i dettagli della vicenda sul sito che ho appositamente creato (toyota.truffa.net) dove potrete anche ascoltare la registrazione telefonica tra me e la società  di soccorso, nel corso della quale l’operatore mi ha confermato che non intendevano dare seguito alle garanzie previste dal programma della Toyota, ma il succo è questo: secondo Toyota avevo diritto all’assistenza, secondo Europ Assistance no, e io ho dovuto cavarmela da solo. Provate a immaginare cosa significa questo quando siete all’estero con un’auto che in caso di guasti non potete nemmeno spingere fuori strada a causa delle particolari soluzioni progettuali impiegate! Indipendentemente dal mio caso particolare, la Toyota si è dimostrata inaffidabile. Oggi ci sono molte auto tecnologicamente rivoluzionarie; sceglietene una che sia supportata da un vero servizio d’intervento stradale.

  2. 2 Paolo
    30 Novembre 2009 alle 21:39 Quota

    @carlo pappalardo: grazie della tua testimonianza!

    Ciao, Paolo.

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