Come annunciatovi qualche giorno fa, tra poco partirà la consueta stagione dei saldi, generalmente una buona occasione per fare dei buoni affari. Ma non è tutto oro quello che luccica e, in alcuni casi, si può incorrere in vere e proprie fregature!
L’Intesa dei consumatori ha presentato un decalogo per realizzare buoni affari e districarsi nei giungla dei saldi:
- Conservare sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono sostituire. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara il contrario. Inoltre non c’è più bisogno di denunciare i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta. Il decreto legislativo 24/2002 ha stabilito che il consumatore deve denunciare “al venditore il difetto di conformità entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto”.
- La merce venduta “in saldo” deve essere quella della stagione in corso e non fondi di magazzino. La legge stabilisce, infatti, che “le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo”. In ogni caso l’Intesa dei consumatori consiglia di diffidare degli sconti superiori al 50% perchè possono nascondere il tentativo di vendere merce non proprio nuova.
- Meglio fare gli acquisti nei negozi di fiducia oppure comprare merce di cui si conosce il prezzo e la qualità di partenza, in modo da potere valutare la convenienza del saldo.
- Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce. Verificare sempre che il prodotto offerto in vetrina sia lo stesso di quello venduto in negozio.
- Sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Inoltre il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e leggibile. Infine i messaggi pubblicitari devono essere esposti in modo non ingannevole per il consumatore.
- Prova dei capi da acquistare: non c’è nessun obbligo. La possibilità di provare i capi è rimessa completamente alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di non acquistare quei capi che non si possono provare. Controllare attentamente l’etichetta e la taglia.
- Per realizzare buoni affari è consigliabile non fermarsi al primo negozio che propone sconti, ma è meglio confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
- La merce offerta in saldo deve sempre essere tenuta separata dal quella nuova. Controllare che fra la merce in saldo non vi sia merce nuova a prezzo pieno.
- Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il negoziante è obbligato ad accettare questo forme di pagamento anche per i saldi.
- Nel caso di truffe i consumatori possono rivolgersi a una delle associazioni dell’Intesa (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori), all’Ufficio comunale per il commercio o ai vigili urbani.
UPDATE DEL 22/07/2007
Apprendo da un commento di pAol che il cliente può chiedere anche di visionare il listino ufficiale del produttore della merce per verificare che il venditore non abbia “gonfiato” il prezzo del prodotto.
21 Luglio 2007 alle 18:25 Quota
ciao, mi permetto di aggiungere che:
il cliente può chiedere di visionare il listino ufficiale del produttore per confrontare se il prezzo è stato gonfiato dal commerciante prima di essere stato saldato. Se il negoziante non acconsente allora diffidate!
22 Luglio 2007 alle 1:58 Quota
@pAol: grazie mille per la precisazione, aggiorno il post. :-)
Ciao, Paolo.
04 Gennaio 2009 alle 11:14 Quota
:)(y)ottimo