David Pogue, noto opinionista Mac, in questo video pubblicato nella home page di NewYorkTimes.com, evidenzia quanto Microsoft Vista ha (malamente..) scopiazzato da Mac OS X.
Imperdibile!
David Pogue, noto opinionista Mac, in questo video pubblicato nella home page di NewYorkTimes.com, evidenzia quanto Microsoft Vista ha (malamente..) scopiazzato da Mac OS X.
Imperdibile!
Sono davvero moltissimi i provider che da alcuni mesi a questa parte hanno iniziato ad applicare pesanti limitazioni alle connessioni ADSL, rallentando o bloccando del tutto la connessione alla rete, nel caso venisse rilevato traffico peer-to-peer (p2p): il caso più eclatante è quello di Libero (il mio ISP).
Ma perchè i provider filtrano le porte? Semplicemente perchè ben oltre la metà del traffico Internet a livello mondiale è generato dai software p2p nelle sue varie forme (in realtà il protocollo ed2k, ovvero quello utilizzato da aMule/eMule, è il più diffuso per questa attività ); questo, per un provider, si traduce in una saturazione della banda disponibile e una conseguente inadeguatezza strutturale (troppo traffico generato rispetto alla banda disponibile). In più, nella babele delle nuove leggi, pare che anche il provider possa essere considerato parte attiva nella violazione della proprietà intellettuale (perchè si sa, che spesso e volentieri dai protocolli p2p si scarica roba coperta dai diritti d’autore). I due motivi citati, sono più che sufficienti per portare molti operatori ad inibire l’utilizzo di questi software.
Cosa implicano queste limitazioni per l’utente finale? Semplicemente, risulta quasi impossibile scaricare dai protocolli p2p, oppure si raggiungono al massimo qualche decina di kbyte al secondo.
Per la vostra felicità , però, vi comunico che c’è un piccolo escamotage per cercare di raggiungere velocità non dico normali, ma per lo meno decenti anche se la vostra ADSL filtra le porte p2p: basta configurare il programma di file sharing in modo da utilizzare la porta 1755 (tcp & udp) invece delle standard 4662 e 4672 (per quando riguarda aMule/eMule)!
Escamotage a parte, mi sorgono spontanee le seguenti domande:
Ovviamente io, come tantissimi altri utenti, ho contatto l’assistenza di Libero per chiedere spiegazioni, ma la risposta/giustifazione che abbiamo avuto è sempre stata questa:
Lo scorso 3 novembre è uscito High Times: Singles 1992 – 2006, la prima raccolta di Jamiroquai che contiene 17 successi più due inediti. Questo album non è stato propriamente voluto dal cantante, ma imposto dalla sua ex-casa discografica dalla quale Jason Kay ha, non a caso, lasciato scadere il proprio contratto, annunciando di volersi impegnare anima e corpo nel sociale e di sperimentare nuove tendenze musicali meno votate alle vendite di dischi. A nulla, tra l’altro, è valso il buon riscontro che sta ottenendo il nuovo singolo Runaway.
High Times: Singles 1992-2006 è disponibile anche in un’edizione speciale con 2 cd, che includono alcuni degli indimenticabili remix di Jamiroquai, tra i quali il classico David Morales Remix di Space Cowboy. Il DVD, che avrà lo stesso titolo, raccoglie tutti i video realizzati da Jamiroquai ed è stato pubblicato in contemporanea con l’album.
La tracklist del cd singolo comprende:
Continua la lettura di ‘Recensione di High Times: Singles 1992-2006, il nuovo album di Jamiroquai’
In occasione dei venticinque anni di carriera di George Michael si trova ora nei negozi, a partire del 10 novembre, Twenty Five, una raccolta che contiene tutti i successi di George Michael, dall’epoca degli Wham! fino ad oggi, con alcuni brani inediti, tra cui un duetto con Paul McCartney.
Inoltre, Michael, dopo ben 15 anni, è tornato in tour, denominato 25 live, con uno spettacolo senza precedenti che celebrerà tutta la sua carriera (i fans italiani che hanno assistito alle date italiane del 5 e 6 ottobre presso il DatchForum di Milano possono confermare!).
Twenty Five è disponibile in tre diversi supporti:
Ecco la scaletta del triplo cd:
Continua la lettura di ‘Recensione di Twenty Five, il nuovo album di George Michael’
Visto che Natale si avvicina e le idee sui regali da fare scarseggiano sempre, ho deciso di dedicare alcuni post (di cui questo è il primo) per recensire gli album musicali di recente uscita che mi sono piaciuti particolarmente e che vi consiglio di acquistare/regalare!
La prima recensione è dedicata a Io canto, il nuovo album di Laura Pausini: la cantante italiana più amata all’estero ritorna sulle scene musicali per comunicarci che ha ancora voglia di cantare, con un album di famose cover italiane.
Con Io canto, Laura Pausini intraprende dunque un percorso fra le più belle canzoni della musica italiana, come il primo singolo estratto dall’album intitolato Io Canto un vecchio successo di Riccardo Cocciante del 1979.
Il nuovo album di cover è principalmente composto di ballate, dove l’artista ci mostra tutta la sensibilità della sua voce. Nello stesso tempo, la Pausini si avvale di famosi colleghi del calibro di Juanes, nella traccia Il mio canto libero e di Tiziano Ferro in Non me lo spiegare, ma anche di Johnny Hallyday nella cover Come il sole all’Improvviso di Zucchero. Fra le altre magistrali interpretazioni menzioniamo Spaccacuore di Samuele Bersani, Anima fragile di Vasco e a simbolica chiusura dell’album Strada facendo di Claudio Baglioni. Interpretata stupendamente, a mio giudizio, Nei giardini che nessuno sa, grande successo di Renato Zero.
Ecco la tracklist completa:
Continua la lettura di ‘Recensione del nuovo album di Laura Pausini, Io canto’
Una delle prime dispute nate sul valore culturale di Internet è stata quella tra i difensori del diritto d’autore (che si richiamano alle singole normative degli Stati per individuare, in ogni creazione dell’ingegno, un’opera protetta commercialmente e/o intellettualmente) e i fautori del copyleft che invece propugnano per Internet la possibilità di far circolare liberamente le idee (e le opere).
Vediamo qualche dettaglio su queste due licenze:
La domanda, a questo punto, sorge spontanea? “Non è possibile una mediazione tra le due posizioni?”. Più o meno, è il ragionamento che sta alla base del progetto Creative Commons (CC), un’organizzazione non-profit nata negli Stati Uniti nel 2001 da Lawrence Lessing, la cui sede è nella prestigiosa Stanford Law School e che vive grazie all’impegno di esperti di informatica e di diritto. E’ una licenza definita come share alike (condividi allo stesso modo), ovvero una licenza copyleft parziale (o non completa): essa si propone di offrire una protezione più flessibile alle opere di ingegno tutelate dal diritto d’autore e contemporaneamente di favorire la diffusione di contenuti creativi attraverso strumenti di facile e libero utilizzo. Per facilitarne la diffusione e massimizzarne l’efficacia giuridica in altre giurisdizioni, Creative Commons ha lanciato l’iniziativa International Commons (iCommons) che ormai coinvolge decine di paesi e consiste, in una prima fase, nella traduzione e adattamento delle licenze alle giurisdizioni nazionali. Per l’Italia, il progetto è seguito da un gruppo di lavoro coordinato da Marco Ricolfi dell’Università di Torino, a cui si sono affiancati, per gli aspetti tecnici, ricercatori dell’Istituto di Elettronica e Ingegneria dell’Informazione e Telecomunicazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IEIIT-CNR) con sede al Politecnico di Torino. Le licenze italiane sono state presentate nel dicembre 2004, due anni esatti dopo l’introduzione delle CCPL originali, e sono disponibili su www.creativecommons.org e sul sito italiano www.creativecommons.it
Le “CC” sono pensate per differenti discipline intellettuali quali la musica, la cinematografia, la fotografia, la letteratura e la produzione generica di testi o di altri contenuti creativi; attenzione, però, su un punto molto importante: offrire il proprio lavoro sotto la licenza Creative Commons non significa cedere il proprio copyright, ma soltanto offrire alcuni diritti a condizioni ben definite che liberano in parte i diritti che proteggono le opere creative, permettendone una migliore distribuzione e diffusione senza togliere la paternità o altri diritti a coloro che le hanno create.
Ecco i dettagli delle Creative Commons Public Licenses (CCPL) italiane (versione 2.5):
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Oggi, 1° dicembre, come ogni anno, si rinnova l’attenzione su scala mondiale al problema Hiv/Aids che oramai colpisce quarantadue milioni di persone nel mondo. Una diffusione rapida in nuove regioni finora sfuggite al virus, come l’Europa orientale. L’Africa devastata e, nel prossimi cinque anni, una minaccia incombente sull’Asia.
L’istituzione più importante a livello internazionale nella lotta all’Aids è l’UNAIDS (Joint United Nations Programme on Hiv/Aids) che, dal 2004, ha adottato lo stesso slogan per celebrare questa data: “STOP AIDS. KEEP THE PROMISE” che durerà fino alla fine del 2010, anno in cui si dovrebbe “misurare” quanto è stato raggiunto in riferimento alla “Dichiarazione per l’Accesso Universale ai trattamenti nella risposta mondiale per la lotta contro l’Hiv/AIDS”.
Benchà© lo slogan sarà lo stesso da qui al 2010 ogni anno vi sarà una nuova parola chiave che indicherà il focus dell’anno. Per il 2007 la parola chiave è “ACCOUNTABILITY“: UNAIDS ha puntato il dito verso questi soggetti “forti” e mette in primo piano la “RESPONSABILITà€” (Accountability), intendendo la responsabilità di chi può fare la differenza nella risposta contro la pandemia, non quella del singolo individuo.
Per sostenere la LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids), dal 1° al 10 dicembre, invia un sms al numero invia 1 SMS al costo di 1 euro al numero 48587 dal tuo telefonino (per clienti TIM, Vodafone e Wind) o da telefono abilitato agli sms (per clienti Telecom Italia). Puoi donare 2 euro da rete fissa con la chiamata vocale (per clienti Telecom Italia). Aiuterai, così, la LILA a realizzare il Progetto Counselling.