Poco fa, parlando con un amico, mi è tornato in mente un quadro irreale che tanto mi ha affascinato fin da bambino: la Relatività dell’artista olandese Maurits Cornelis Escher.
Nell’opera, vengono proposti tre diversi livelli di applicazione dello stesso paradosso: tre mondi paralleli e separati coesistono all’interno di un edificio in cui sulle pareti, sul soffitto e sul pavimento si aprono finestre e porte da cui partono scale. Sedici figure umane si muovono nell’ambiente, suddivise in tre gruppi. Ciò che per un gruppo è il soffitto, per un altro gruppo è la parete, e ciò che per un gruppo è una finestra per un altro gruppo è un’apertura nel pavimento. Diverse realtà impossibili condividono un’impossibile convivenza.
Quest’opera ha sempre attratto la mia attenzione perchè è come se racchiudesse l’emblema della vita: le scale (c’è chi scende e chi sale, ma attenzione, è sempre relativo nell’opera..), i tanti punti di vista diversi (di vedere ogni cosa), il tutto contornato da un qualcosa di assolutamente misterioso..
Cosa ne pensate?
02 Gennaio 2007 alle 20:43 Quota
Ecco da chi ha ripreso le scale la scuola di Harry Potter!!! ;D
26 Febbraio 2009 alle 19:17 Quota
Escher era un genio… Ho un libro con tutti i suoi disegni… è fantastico, ogni disegno ha qualcosa di affascinante!
08 Marzo 2009 alle 15:09 Quota
@Dany: ihihhi!
@Rachele: vero!
02 Novembre 2009 alle 14:51 Quota
Bellissimo quadro!
Talmente bello che lo ho utilizzato come cover dell’album del primo album fotografico pubblicato sul mio recentissimo blog.
Se ti interessa, puoi venire a visitarlo:
http://prospectiva.myblog.it/
Grazie per la condivisione.
08 Ottobre 2011 alle 11:51 Quota
un’esplorazione dell’infinito