Nov
20

Bevande al benzene (nota sostanza cancerogena)?! No, grazie!

La leggenda narra che, già  15 anni fa, la FDA (la massima autorità  Statunitense di salute pubblica) e l’industria delle bevande analcoliche americana, scoprirono che la presenza di acidoascorbico e sodio benzoato fra gli ingredienti delle bibite analcoliche, poteva produrre benzene, una sostanza altamente cancerogena, i cui livelli nell’acqua potabile sono fissati a 10 ppb dalla World Health Organization (organismo mondiale della sanità ).

L’allarme, però, è partito solo otto mesi fa di nuovo dagli Stati Uniti ed è arrivato pure in Europa, dove però diverso è stato il modo seguito per gestirlo. Le Agenzie per la sicurezza alimentare inglese, tedesca e irlandese, invece, hanno sottoposto ad analisi decine e decine di campioni e in diversi casi sono giunti a decretare il ritiro dal commercio di alcuni prodotti.

In Italia, invece, di tale notizia non si è saputo quasi niente, quasi nessun telegiornale ne ha parlato e il ministero della Salute, per il momento, si è limitato a prendere per buone le analisi affidate alle aziende interessate. Risultato: tutto sotto controllo, qualche traccia individuata ma comunque al di sotto del limite di benzene fissato dall’Organizzazione mondiale della Sanità  che, come detto precedentemente, è di 10 ppb (dieci parti per miliardo ovvero 10 microgrammi ogni litro di bibita).

Il caso tuttavia non è chiuso, tanto che la senatrice dei Verdi Loredana De Petris, sulla base dell’inchiesta del “Salvagente”, ha presentato un’interrogazione parlamentare e alcuni produttori si stanno muovendo per garantire al massimo la tutela del consumatore.

Conad e il gruppo Colussi, per non sottovalutare l’allarme, hanno deciso di eliminare il sodio benzoato, sostituendolo con il potassio sorbato. Il marchio della grande distribuzione ha deciso proprio nel mese di settembre di sostituire il conservante a rischio dalle proprie bibite, mentre Colussi per i prodotti “Misura” (aranciata e pompelmo) farà  la stessa cosa a partire dal gennaio 2007. La positiva risposta dei due gruppi sottolinea che una soluzione per migliorare la qualità  delle bevande esiste ed è praticabile.

Ma da cosa si origina il benzene nelle confezioni? La formazione della sostanza tossica dipende da diversi fattori, come la quantità  di conservante aggiunto alla bevanda per farla resistere più a lungo sugli scaffali, dalla scarsa presenza di zucchero e anche dalle modalità  di conservazione: l’esposizione al calore e alla luce, ad esempio, fanno da moltiplicatore di benzene.

Secondo le analisi effettuate le associazioni di categoria, nella maggior parte dei campioni esaminati risultano tracce di benzene non superiori a 3 ppb e, nei prodotti dove è stata superata questa soglia, non si arriva mai però oltre le 10 ppb. E’ pur sempre vero che il benzene è e resta, anche in piccole dosi, un agente cancerogeno che andrebbe sostituito, visto che i produttori possono contare su alternative come il potassio sorbato.

Spero che in futuro ogni sostanza nociva all’uomo venga eliminata o ridotta al minimo possibile, tanto più se il ciclo produttivo può contare su altre (e innocue) soluzioni.N.B. le bibite piu a rischio per la formazione di benzene sono le aranciate senza zucchero e le bibite light

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